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Aggiornare l’anagrafica condominiale
L’articolo 1130 del comma n.6 del Codice Civile impone all’amministratore di curare il registro delle anagrafiche condominiali. Per fare questo lavoro naturalmente l’amministratore ha bisogno dell’aiuto dei suoi condòmini. La mancata collaborazione è punita in vari modi. In caso di inerzia da parte dei condòmini l’amministratore deve sollecitare il condòmino con una raccomandata. Passati 30
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Come reagire ai rumori molesti in condominio?
Il reato di disturbo della quiete pubblica è oggetto di condotte “dolose”, ma anche di quelle “colpose”, cioè non volute dal proprietario di casa. Chi si considera vittima dei rumori causati da un vicino deve compiere alcune azioni preliminari prima di rivolgersi alle attività giudiziarie. Prima di tutto si può tentare di inviare una lettera
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E se l’amministratore di condominio scappa con la cassa?
Sono diverse le azioni che si possono seguire se l’amministratore del proprio condominio ha deciso di scappare con la nostra cassa: azioni individuali dei singoli condòmini ad opera del loro legale di fiducia istituzione di un gruppo di persone che raccolgano i soldi tra tutti coloro che si ritengano parte lesa realizzazione di una “class-action”
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Quando si mette mano al portafogli? Lo decide l’assemblea
Motivi di contrasto tra i condòmini e l’amministratore di condominio si hanno spesso quando l’amministratore decide di sua spontanea iniziativa di metttere mano al portafogli condominiale. E’ bene ricordare che l’amministratore non ha assolutamente nessun potere di spesa. L’assemblea condominiale ha il potere non solo di approvare il conto consuntivo, per confrontarlo con il preventivo,
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Amministratore, se non ti adegui alla Riforma vai a casa…
Sono queste le parole che spesso si sentono pronunciare dai condòmini durante le assemblee condominiali: “Amministratore, l’ha letta la Riforma del condominio? La legge 220 ci tutela!”. Una valanga di carte sta invadendo da un pò di tempo gli amministratori di condominio che si trovano costretti ad ascoltare le richieste (in alcuni casi anche assurde)
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Quali dati possono essere pubblicati sul condominio digitale?
Da giugno 2013 l’assemblea può richiedere all’amministratore di condominio l’attivazione di un sito internet condominiale. Secondo la Riforma del Condominio qualora l’amministratore non adempisse a questo compito, la sua carica decadrebbe all’istante. L’amministratore dovrà rendere visibile ai suoi condòmini i dati contabili e i verbali, facendo sì che si possano essere scaricati questi documenti solo da chi di
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Quali sono i dati che l’amministratore di condomino può rendere pubblici?
Tra i vari compiti dell’amministratore di condominio vi è sicuramente quello di saper conciliare le esigenze di trasparenza della gestione con la riservatezza dei dati dei singoli condòmini. Dati anagrafici, indirizzi dei condòmini e dati di riferimento alle quote millesimali, per esempio, possono essere rese pubbliche. Al contrario non devono essere pubblicate annotazioni (anche personali)
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Il condominio è veramente invivibile?
Da un recente sondaggio del Sole24 Ore si evince come, in realtà, il condominio non sia un luogo invivibile. Secondo lo “stressometro” circa il 60% degli intervistati hanno ammesso di vivere il condominio serenamente. Addirittura il 35% ammette di aver invitato i propri vicini di casa a prendere parte a momenti importanti della propria vita.