Il tema del compenso degli amministratori di condominio è un tema particolarmente spinoso. La contrarietà dell’Unione Europea circa gli albi professionali ha probabilmente fatto tramontare la speranza di molti di poter costituire un albo di amministratori di condominio.
Qualche associazione di categoria in passato aveva, nonostante lo stop, tentato di portare avanti questa riforma. E’ stata bloccata dall’Antitrust.
A causa di una mancanza di riconoscimento giuridico non vi è la possibilità di emanare un tariffario che consideri le prestazioni di questi professionisti.
Data l’elevata concorrenza, il compenso diventa la discriminante in base alla quale l’assemblea orienta la scelta per il nuovo amministratore. In realtà, dietro tariffe basse, che sembrano molto vantaggiose per i condòmini, si nascondono, a volte, qualità scadente e “provvigioni” improprie sulle forniture.
Per determinare un compenso equo i criteri analizzabili per richiedere un equo onorario possono essere due:
- somma amministrativa annuale più un’aliquota e un minimo fisso
- impegno in termini di tempo richiesto