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Anagrafe condominiale: cosa fare quando mancano i dati?
Con la Riforma del Condominio (legge 220/2012) ed, in particolare, con l’articolo 1130 del Codice Civile si è stabilito tra gli obblighi dell’amministratore di condominio quello di redigere un puntuale registro di anagrafe condominiale. Lo scopo di questo database è delineare chiaramente l’identikit dei condòmini e delle relative unità a loro collegate. Il registro deve
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Aggiornare l’anagrafica condominiale
L’articolo 1130 del comma n.6 del Codice Civile impone all’amministratore di curare il registro delle anagrafiche condominiali. Per fare questo lavoro naturalmente l’amministratore ha bisogno dell’aiuto dei suoi condòmini. La mancata collaborazione è punita in vari modi. In caso di inerzia da parte dei condòmini l’amministratore deve sollecitare il condòmino con una raccomandata. Passati 30
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Quali sono i dati che l’amministratore di condomino può rendere pubblici?
Tra i vari compiti dell’amministratore di condominio vi è sicuramente quello di saper conciliare le esigenze di trasparenza della gestione con la riservatezza dei dati dei singoli condòmini. Dati anagrafici, indirizzi dei condòmini e dati di riferimento alle quote millesimali, per esempio, possono essere rese pubbliche. Al contrario non devono essere pubblicate annotazioni (anche personali)