Spesso durante le assemblee di condominio i condòmini si scaldano e i toni si accendono. Il bersaglio è, molto frequentemente, l’amministratore di condominio che viene visto non come una figura di riferimento nella gestione dei soldi del condominio, bensì quasi come l’ “esattore delle tasse” condominiali.
Oggi parliamo di una vicenda che è capitata a Santa Maria Capua Vetere. Un condòmino ha diffuso un documento nel quale si sosteneva la falsità del bilancio consuntivo dell’amministratore e lo stesso condòmino ha organizzato riunioni con altri condòmini per ribadire la sua tesi sia di persona che telefonicamente con alcuni di essi.
L’amministratore ha così deciso di ricorrere in primis al giudice di Pace di Carniola e al tribunale di Santa Maria Capua Vetere poi, ottenendo come verdetto la condanna di suddetto condòmino per reato di diffamazione nei confronti dell’amministratore, dal momento che l’accusa che il bilancio consuntivo sia falso rappresenta, secondo la sentenza 2627/2018, un attacco personale nei confronti del soggetto incaricato a redigerlo.