La formazione e la certificazione degli amministratori di condominio possono, oggi, rappresentare un’occasione per qualificare finalmente una professione che per troppo tempo è stata deregolamentata, con il risultato che non sempre il livello di competenza che si incontra nello scenario delle amministrazioni immobiliari è adeguato.
La certificazione volontaria dell’amministratore di condominio secondo la norma Uni 10801:1998, è uno strumento che permette al professionista di andare oltre un’attestazione “autoreferenziale” e di distinguersi sul mercato dimostrando il possesso di competenze verificate da un organismo di parte terza il quale, inoltre, garantisce che queste competenze vengano mantenute nel tempo.
Permette inoltre ai condòmini di basare la scelta del proprio amministratore su elementi certi e non su un semplice passaparola sull’affidabilità o meno di un determinato professionista.
La verifica delle competenze avviene attraverso un esame, costituito da una prova scritta e da una prova orale nel corso della quale la commissione approfondisce vari argomenti: dal codice civile e il diritto di proprietà al regolamento di condominio e le tabelle millesimali, dalla gestione amministrativa all’appalto e alla disciplina edilizia e catastale, dalle nozioni base di impiantistica degli edifici alla prevenzione degli incendi e alla certificazione energetica.