Per esperienza ci sentiamo di affermare che un terrazzo piano pavimentato, nel Nord Italia, difficilmente può durare più di 15/20 anni. E poi che succede? Entra acqua nei piani sottostanti… e le conseguenze possono essere anche importanti!
Certo: meglio prevenire che curare! Ma, in ogni caso, arriva il giorno in cui il terrazzo “va rifatto”.
Di seguito, in modo schematico – come piace a noi -, riassumiamo per punti come affrontare il lavoro.
Premessa: in questo caso (più che in altri!) la qualità della manodopera è fondamentale: scegliete un’impresa di provata serietà che sarà ancora aperta fra qualche anno per rispondere di eventuali problemi. Poi con il direttore dei lavori selezionate materiali adatti e vigilate che vengano posati nel rispetto rigoroso delle relative schede tecniche. Il tutto per ottenere una realizzazione a regola d’arte.
Ora, come promesso, elenchiamo le fasi di lavorazione da prevedere:
00. Preparazione area cantiere; messa in sicurezza dei lavoratori e dei passanti, compreso montaggio (e successivo smontaggio) eventuale ponteggio/castello per la salita e la discesa dei materiali e degli operai.
01. Rimozione vecchio pavimento e relativo sottofondo, compreso l’abbassamento, il carico, il trasporto e smaltimento presso apposita discarica autorizzata.
02. Fornitura e posa in opera di nuova guaina sottostante a fiamma con inserimento di “messicano” per smaltimento acque piovane (verificando gli spessori utili).
03. Formazione di sottofondo in sabbia cemento fratazzato fine.
04. Impermeabilizzazione di sottofondo con eseguita mediante stesura di due mani di malta bicomponente elastica a base cementizia, compresa la banda perimetrale; sistemazione scarichi con pilette.
05. Fornitura e posa in opera di piastrelle anti-gelive, classe di scivolosità R11, stuccatura delle fughe con malta cementizia addittivata di polimero idrorepellente.
06. Siliconatura dello zoccolino perimetrale.
Inoltre ci sentiamo di consigliare fughe di pavimento limitate a 2mm, da trattare ogni anno con un prodotto impermeabilizzante a base siliconica da spennellare sulle fughe in modo che lo assorbano al meglio nei mesi più caldi.
Qualche ultimo consiglio? Dopo aver descritto le opere, con le misurazioni del caso e raccolti i prezzi unitari, appaltate l’opera a corpo, eventuali imprevisti saranno a carico dell’appaltatore.
Tutta questa attenzione perché noi, esattamente come Pippo (l’ippopotamo azzurro?) desideriamo committenti che dormano tranquilli e asciutti… 😉
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