Nella maggior parte dei casi le amministrazioni condominiali e gli stessi condomini sottovalutano un punto fondamentale del bilancio condominiale: il consumo di acqua.
Ad oggi il consumo di acqua è arrivato a coprire almeno 1/4 dell’intero bilancio del condominio. Nonostante la sua importanza, questa voce è sottovalutata in quanto, fino a qualche anno fa le Tari, erano molto meno costose. Negli ultimi 10 anni, invece, si è registrato un aumento di tassazione tra il 60% ed il 70% e la maggior parte dei condòmini non ha ancora percepito questa differenza. La spesa dell’acqua viene pagata a consumo, ovvero a seconda di quanto consumo viene registrato sui contatori all’interno degli appartamenti. Pertanto più si consuma più si paga.
Ribadiamo che l’utenza dell’acqua è condominiale, pertanto, il rapporto con l’ente erogante è solo del condominio. Sarà poi cura del condominio ripartire i consumi di acqua secondo i criteri dell’ente erogante. In alcuni casi i criteri risultano obsoleti e deliberati dall’assemblea.
Un altro aspetto ancora più importante è che all’interno delle contabilizzazioni delle società specializzate viene riportata una quota che non a tutti è chiara. Noi la chiameremo per comodità differenza. Ma cos’è questa differenza? E’ appunto il rapporto tra i consumi fatturati dall’ente erogante e i consumi recuperati (ovvero quelli che si riscontrato dai contatori all’interno degli appartamenti). Questa differenza, che non ha un nome specifico ma cambia a seconda della società che effettua il servizio di elaborazione, deve essere nuovamente ripartita tra tutti i condomini. La suddivisione di questa quota dovrà essere decisa dall’assemblea e va sempre mantenuta tale ed, eventualmente, variata solamente in casistiche particolari, come ad esempio perdite di acqua non addebitabili ad un singolo condomino.
I criteri per la suddivisione di questa spesa possono essere:
- divisione per millesimi. A mio avviso un metodo obsoleto e assolutamente non equo.
- divisione in parti uguali. A mio avviso un metodo non proprio equo, ma utilizzabile quando la differenza è dovuta a problematiche specifiche (come le perdite non addebitabili ad un singolo condomino).
- divisione in base ai consumi. A mio avviso il metodo migliore ed il più equo in assoluto in quanto molto spesso questa differenza nasce da conguagli che gli enti eroganti fanno su periodi precedenti a quello fatturato. Pertanto sono conguagli basati su consumi e quindi anche questa differenza è giusta che venga calcolata su un consumo, come in questo caso, il consumo di ogni singolo utente.
Possono comunque essere utilizzati anche altri criteri scelti dall’assemblea purchè non vadano a penalizzare solamente alcuni condomini.
Le amministrazioni, dal canto loro, molto spesso rendono invisibile questa quota, non allegando ai bilanci la contabilizzazione e, pertanto, non permettendo ai condomini di conoscere le modalità di addebito. I più virtuosi allegano prospetto di contabilizzazione e singola bolletta per l’utente con il suo consumo e lo sviluppo del conteggio personale.Attenzione quindi se il vostro amministratore non allega tale prospetto: invitiamolo a presentarlo!
Amministratore Bettelli, CondoCasa