La precarietà è uno dei mali del nostro tempo e a farne le spese sono sopratutto i giovani che desiderano concretizzare i loro progetti, magari acquistando casa e creandosi il proprio nido.
Ad oggi esistono due modi per comprare casa senza aprire un mutuo, procedura che spesso richiede garanzie che non tutti i soggetti richiedenti hanno:
- Leasing immobiliare residenziale
- Affitto abitazione con riscatto
Queste due pratiche sono simili, ma si differenziano in alcuni aspetti. Vediamo insieme quali.
La prima soluzione è il leasing immobiliare che permette di abitare una casa fino al 2020, pagando un canone ma rinviando la possibilità e la decisione di acquistare l’immobile. Si può chiedere ad una banca, che offre il servizio di leasing immobiliare, o ad una società di leasing di acquistare la casa o addirittura di farla costruire secondo i propri gusti. La società di leasing mette l’abitazione a disposizione del cliente che la abita pagando un canone mensile. Alla fine del periodo di locazione, che è previsto da un contratto tra le parti, il cliente può acquistare l’alloggio pagando una rata di riscatto. Grazie alla legge di stabilità del 2016 coloro che hanno un reddito inferiore a 55.000€ e di età inferiore ai 35 anni possono detrarre il 19% dall’Irpef sui canoni di leasing fino ad 8.000€ l’anno e sulla rata finale fino a 20.000€ l’anno. Per chi ha più di 35 anni le cifre si dimezzano.
Altra soluzione è l’affitto dell’abitazione con riscatto, anche chiamato rent to buy. Questa modalità di acquisto è disciplinata dal Decreto Legge 47/2014. La casa può passare agli inquilini che l’hanno abitata, che ne diventano proprietari, solo se sono stati affittuari per sette anni. L’affitto con riscatto è possibile averlo solo se si acquista una prima casa da una cooperativa o dall’impresa che l’ha costruita o ristrutturata. Al contrario del leasing immobiliare non è previsto nessun incentivo fiscale.