Grazie alle esenzioni fiscali sono diversi gli appartamenti e i condomìni che hanno deciso di dotarsi di un nuovo impianto di riscaldamento. Insieme al cambio dei serramenti quello della caldaia a condensazione permette di usufruire di un buon ammortamento per l’ambiente e per il portafogli.
In Italia ci sono circa 19 milioni di caldaie installate, di cui un milione centralizzato e due terzi ancora di vecchia generazione.
Il costo in media per un cambio di caldaia si aggira attorno ai 2500€. Naturalmente è molto orientativo. Si possono scegliere caldaie molto simili a quelle tradizionali e caldaie realizzate con acciaio speciale, un materiale che fa lievitare sensibilmente il prezzo. Inoltre il costo si differenzia anche in base alla zona di riferimento dell’intervento. Nelle centri delle grandi città i prezzi lievitano. Altro discrimine è l’etichetta energetica che si trova sulla caldaia. Può essere A oppure B. La A+ è solo per le pompe di calore o per le caldaie integrate con i pannelli solari.
I vantaggi per il portafogli di chi utilizza la caldaia a condensazione iniziano a vedersi fin da subito. C’è un abbattimento dei consumi del 20/30% e si recupera in sede di Irpef il 65% della spesa che si è portati avanti. Il ciclo di vita di una caldaia normale è di circa 15 anni, quindi, dai conti della serva, l’investimento ritorna in circa 5 anni.