Quando abbiamo deciso di fondare un’azienda informatica (ormai 7 anni fa!) avevamo un sogno: lavorare dovunque e quando volevamo.
Abbiamo da subito improntato il nostro lavoro in questa ottica: nessun orario (se non quello strettamente collegato alla gestione clienti) nè per noi nè per i nostri collaboratori. Solo raggiungimento degli obiettivi prefissati. Così, passo dopo passo, abbiamo iniziato a rivoluzionare non solo i condomìni italiani, ma anche le nostre vite.
7 anni fa, quando mostravamo ai nostri amici e parenti che stavamo lavorando dal mare o dalla montagna, i loro occhi si sgranavano e il loro viso assumeva un’aria meravigliata. In Italia eravamo davvero in pochi a farlo, anche perchè all’epoca le connessioni, sopratutto al Sud, non si potevamo di certo definire veloci (in alcuni casi erano, e lo sono ancora, inesistenti).
Ma a noi bastava un cellulare in hotspot e potevamo lavorare con il panorama della Sila, del tirreno al tramonto, tra i profumi della costiera sorrentina e della costiera amalfitana o tra i tetti rossi di Bologna.
Giorno dopo giorno abbiamo iniziato a prenderci gusto e all’inizio possiamo dire di esserci davvero goduti lo smartworking. Sentivamo che non saremmo mai riusciti a tornare indietro. Sentivamo che essere senza orari e senza vincoli, avere la possibilità di gestire in autonomia il proprio lavoro significava essere padroni del proprio tempo e quindi della propria vita.
Ne discutevamo con i nostri amici, con quelli che in passato erano stati i nostri colleghi. Nessuno capiva la nostra scelta. Nessuno comprendeva il vantaggio di poter gestire il proprio tempo, l’unica cosa che non si può comprare, anche se il ritorno economico all’inizio era pari allo zero. Tutti consideravano di valore la propria vita solo in rapporto al fatturato prodotto.
Con il passare degli anni abbiamo notato, lentamente, qualcuno cambiare di mentalità, sopratutto tra i nostri clienti. Sentire loro dire che grazie a Condomani potevano lavorare dovunque, in qualsiasi momento, senza dover rinunciare a qualcosa alla quale prima invece prima erano costretti a dire di no, ci faceva sorridere. Allora ci siamo scoperti meno soli. Fino a quando non è accaduto qualcos’altro che ha fortificato la consapevolezza della nostra scelta.
Oggi vogliamo confessarvi qualcosa che è successo qualche anno fa e che non abbiamo mai raccontato prima. E’ strettamente collegato alla visione che abbiamo del lavoro agile, che, però, è strettamente collegato al valore che noi diamo al nostro tempo e alle nostre vite.
Era il 2018. Condomani stava attraversando un momento di transizione. Ci arrivò una proposta di acquisizione da parte di una grande azienda del settore. Attraversammo dei periodi di grande incertezza. Dubbi e domande affastellavano la nostra mente. C’era una cosa che non riuscivamo a concepire, più di ogni altra cosa: passare da imprenditori liberi a dipendenti costretti a lavorare 8h in una sede fissa. Passare da imprenditore a dipendenti non significa solo una modifica di stipendio (anche questo molto discutibile!), ma anche un sostanziale mutamento del proprio stile di vita, del propria forma mentis. Inoltre, in gioco, non c’eravamo solo noi, ma anche quello che avevamo promesso ai nostri collaboratori, fedeli alleati nella realizzazione del lavoro dei nostri sogni. Anche loro avevano deciso di sposare questa filosofia di smartworking, con tutti i suoi pro e contro.
Abbiamo così deciso di rinunciare alla proposta. Lo abbiamo fatto perchè consideriamo valore il veder crescere quotidianamente i nostri figli. Lo abbiamo fatto perchè consideriamo valore il poter viaggiare quando si vuole. Lo abbiamo fatto perchè consideriamo valore il poter ammirare un bel paesaggio mentre si lavora. Lo abbiamo fatto perchè consideriamo valore riuscire a vivere del proprio lavoro. Lo abbiamo fatto perchè consideriamo valore rispondere ad una telefonata di un amico. Lo abbiamo fatto perchè consideriamo valore scegliere dove vivere. Lo abbiamo fatto perchè consideriamo un valore lavorare vicino casa. Lo abbiamo fatto perchè consideriamo un valore chiudere tutto e andare a fare una passeggiata. Lo abbiamo fatto perchè non consideriamo un valore i soldi, ma l’essere padroni delle ore, dei minuti e dei secondi.
Ci auguriamo che da questa pandemia si riesca a capire che dietro la parola smartworking c’è tutto questo.