Con il DM del 16 gennaio 2017 le regole dei contratti di affitto transitorio sono cambiate e si è detto addio al DM del 30 dicembre del 2002.
I contratti transitori sono stipulati per venire incontro alle richieste del conduttore e del locatore. Spesso sono utilizzati venendo incontro alla domanda di mobilità lavorativa che sta interessando negli ultimi anni il nostro paese.
La scelta di questo tipo di contratto va giustificata accuratamente con una documentazione ad hoc.
La durata di un contratto transitorio non può essere superiore ai 18 mesi. Alla scadenza del contratto, qualora si fosse interessati a proseguire il rapporto, il locatore deve confermare il verificarsi della condizione giustificativa della transitorietà, attraverso una raccomandata da inviare al conduttore. In caso contrario il contratto passa ad essere il classico quadriennale.
Anche gli affitti per gli studenti rientrano nella casistica di categoria protetta. I Comuni possono prevedere degli accordi ad hoc, con contratti che prevedono una durata dai 6 mesi ai 3 anni, sottoscrivibili anche da più studenti.