Con l’avvento dell’estate sono tanti i locali che hanno deciso di allargarsi all’esterno con dehors o tavolini con sedie. Il rumore, spesso, si sposta quindi proprio sotto le finestre delle abitazioni soprastanti. Se si vive nella zona della movida notturna le notti possono essere davvero insonni. Lo dimostrano i costi delle case che, per questo motivo, subiscono spesso un brusco abbattimento.
Che cosa possono fare i condòmini dello stabile sopra il locale?
Se i rumori disturbano soltanto i condòmini di un certo stabile o i proprietari di determinati appartamenti, occorre verificare se risultino superati i i limiti di accettabilità dei rumori vigenti nella zona e determinati dagli enti locali sulla base della legge 447/1995. Qualora ci si trovasse di fronte a questa situazione la prima azione da fare è segnalare il tutto alle forze dell’ordine. Attraverso l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) si procede all’analisi ed un successivo procedimento amministrativo. Spesso sono proprio i sindaci, dopo diverse segnalazioni da parte dei cittadini, a intervenire sul fenomeno con la richiesta di rilevazione dei limiti e, una volta verificato il tutto, con ordinanze ad hoc, sanzionando il locale, così come impone l’articolo 650 del Codice Penale, attraverso la richiesta di limitazione dei rumori oltre i 3 decibel, solitamente.
In alcuni casi particolari si può arrivare a stabilire il sequestro preventivo dei locali che viene mantenuto fino alla insonorizzazione del locale rumoroso (articolo 659 del Codice Penale), della sicurezza sul lavoro (articoli 18, 36, 37, 46 del Dlgs 81/2008) e dell’apertura abusiva di locali di pubblico spettacolo (articolo 681 del Codice Penale).
Qualora con le precedenti procedure non si è sortito alcun esito il secondo passo è la denuncia per reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone (articolo 659 del Codicepenale). Recentemente la Corte di Cassazione con la sentenza 17131/2018 ha confermato la condanna di un esercente per disturbo della quiete pubblica, come accaduto a Bologna. Questo tipo di provvedimento ha un peso molto importante per il proprietario del locale che si vedrà sanzionato sia dal punto di vista penale, sia dal punto di vista amministrativo e sia dal punto di vista civile.