Quando l’amministratore di condominio o alcuni condomini propongono dei lavoro straordinario è sempre difficile pensare alle spese che si dovranno affrontare e per questo si tende a posticipare l’avvio degli stessi pur essendo, in alcuni casi, davvero indispensabili.
Secondo la legge 99/2009 (art.27, comma 22) per le “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonchè in materia di energia” è stato stabilito che <<per gli interventi sugli edifici e sugli impianti volti al contenimento del consumo energetico e all’utilizzazione delle fonti di energia di cui all’articolo 1, individuati attraverso un attestato di certificazione energetica o una diagnosi energetica realizzata da un tecnico abilitato, le pertinenti decisioni condominiali sono valide se adottate con la maggioranza semplice delle quote millesimali rappresentate dagli intervenuti in assemblea>>. Ciò non accade nel caso in cui non sia presente una diagnosi energetica dell’intervento. In quest’ultimo caso per avviare i lavori è necessario il voto favorevole della maggioranza dei condòmini intervenuti in assemblea, che rappresentino i 500 millesimi del valore complessivo dell’edificio, così come impone la Riforma del Condominio.
In aiuto sopratutto delle spese da affrontare viene lo Stato che agevola tutti gli interventi che determinano un risparmio energetico. Si può richiedere un finanziamento bancario con formule fino a 120 e 180 mesi per pagare le rate condominiali. Inoltre, è possibile portare in detrazione dalle tasse questi lavori fino al 75% in cinque anni.
Il vantaggio immediato che si ricava è notevole: 30% di abbattimento delle spese condominiali nel caso di un condominio che rifà la facciata con un cappotto termico, apporta delle modifiche al tetto e sostituisce la caldaia. E il beneficio lo ha anche, fin da subito, l’ambiente.