Non c’è mai stato nella storia degli ultimi 30 anni un periodo più difficile come quello che stiamo vivendo oggi. E gli amministratori di condominio lo sanno bene! Sembra infatti che tutto remi contro il sereno ed efficiente svolgimento della propria attività professionale: ostacoli, su ostacoli, su ostacoli.
In primis, uno dei problemi che sta facendo rimanere svegli la notte gli amministratori di condominio sono le assemblee condominiali.
E’ consentito infatti svolgere le riunioni condominiali solo se svolte applicando le distanze e assicurando il rispetto della normativa (mascherine, misura della temperatura, etc). C’è però da dire che sono davvero pochi i luoghi che consentono il distanziamento di almeno un metro, sopratutto se il condominio gestito è molto numeroso.
Non mancano i problemi anche per le assemblee convocate in un luogo aperto. Il Garante della Privacy ha sottolineato come sia illecita la comunicazione a terzi di dati personali riferiti ai condòmini. Per questo motivo non si possono convocare riunioni di condominio nei cortili condominiali dove affacciano balconi o finestre dalle quali possibili persone esterne allo stabile possono ascoltare quanto detto in assemblea.
Qual è quindi la soluzione? Noi di Condomani, dall’inizio di questa pandemia, crediamo nel potenziale delle assemblee condominiali in remoto e sono tantissimi i CondoAmministratori che hanno portato avanti, con soddisfazione propria e dei condòmini, esperienze di questo tipo.
Aspettiamo solo che il legislatore confermi il nostro operato. Intanto vi invitiamo qui alla lettura di un articolo di approfondimento sul valore legale delle riunioni telematiche.