Uno dei problemi più frequenti all’interno di uno stabile condominiale è la possibilità, in seguito ad una perdita, di dover pagare le spese per infiltrazione d’acqua.
Chi paga cosa?
Se il vostro appartamento è stato danneggiato da infiltrazioni d’acqua, si ha tempo 5 anni per richiedere un rimborso. I cinque anni partono dal giorno in cui si sono verificate le infiltrazioni ed è necessario conservare fotografie, video e rilevazioni tecniche che attestano il danno, nel caso in cui si decida di procedere non immediatamente.
Non ci si può opporre all’accesso in casa da parte di un tecnico o dell’amministratore di condominio per far verificare l’entità della problematica. In questo caso si può far inviare una lettera di diffida dal legale di fiducia, con la quale chiedere di poter effettuare un sopralluogo. Qualora il proprietario si dovesse opporre anche dopo questa prima azione legale è necessario attivare la procedura di istruzione preventiva ex articolo 696-bis del Codice di Procedura Penale.
Il rimborso può essere richiesto al condominio, se il danno è partito da una tubatura condominiale (situata nelle parti comuni), oppure al proprietario dell’unità che è stata oggetto di rottura.
Secondo quanto afferma l’articolo 2051 del Codice civile «ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito». Pertanto, se a causare il danno è stato un condòmino, è bene, dopo aver ottenuto dei preventivi per i lavori, inoltrare una raccomandata o una pec chiedendo il risarcimento dei danni. Qualora non venga avviato l’iter si può anche avviare una causa di accertamento tecnico preventivo, a norma dell’articolo 696 del Codice di procedura civile, per misurare l’entità dei danni e la sua causa in tempi brevi.