Gli Italiani, si sa, hanno un grande amore per il mattone. Gli altri paesi europei non riescono a comprendere per qualche motivo nel nostro Bel Paese ogni famiglia aneli ad avere una o più case in proprio possesso. Da noi l’acquisto delle case, se analizziamo i paesi del Nord Europa, è superiore al 60%. Il trend però sta cambiando anche in Italia.
Per esempio, la città di Trento ha portato avanti una politica di housing sociale che ha spinto molte giovani coppie e famiglie a spostarsi nella residenza Corti Fiorite, un’area con oltre 3500 mq di parco condominiale, dove le case di classe A e B hanno tutto il necessario per far vivere in armonia i condòmini. In primis il costo dell’affitto, che è più basso del 30%. In questo modo si tende ad incentivare quest’ultimo piuttosto che l’acquisto di un immobile.
Complice di questo cambiamento è, sicuramente, il mercato del lavoro, che per la sua essenza ibrida e anche molto determinata, ha costretto i lavoratori a spostarsi costantemente non solo lungo la penisola, ma anche in altri paesi del mondo.
Nelle nuove generazioni, infatti, si è abbandonata l’idea della casa come bene rifugio e ci si è orientati verso una visione che vede l’immobile come una necessità nel momento in cui ci si tende a stabilizzare professionalmente.
Si preferisce investire in altro o non investire affatto. Secondo gli ultimi dati, chi è “costretto” o si sente spinto a comprare casa sono le più conservatrici famiglie che vivono nei grandi centri urbani. Il 70% di loro dichiara di cercare una soluzione su internet e di acquistare una casa nel giro di uno/due anni, dopo esser stati assunti a tempo indeterminato o dopo aver percepito di poter sperare in una prospettiva lavorativa abbastanza stabile.
Ma la percentuale di chi acquista anche per necessità sta lentamente diminuendo perchè i costi dell’affitto sembrano essere più convenienti di quelli d’acquisto.
Voi tra quale di queste categorie vi ritrovate?