Ricordo che la rivista Altroconsumo in casa nostra era già presente alla fine degli anni ‘80. Allora ero uno studente delle superiori e non mancavo mai di leggerla.
Quale fosse il migliore videoregistratore? Quale il prodotto o servizio consigliato come “migliore acquisto”? Su quali funzionalità porre attenzione e quali altre invece potevano essere trascurabili?
Insomma, per me, Altroconsumo è stato un vero e proprio compagno di viaggio, che ancora oggi mi aiuta ad essere un consumatore attento e consapevole.
Questo rapporto speciale fatto di rispetto e ammirazione, mi porta oggi a scrivere questa lettera aperta all’associazione Altroconsumo in risposta all’articolo “il pianerottolo è poco social” letto nel numero di marzo 2017 all’interno dell’inserto Soldi&Diritti.
La ricerca, svolta con questionario somministrato a più di 30.000 proprietari, tra i 30 e 70 anni sulla loro vita in condominio, “fotografa” una comunità difficile da gestire. I problemi evidenziati sono molteplici. Qui sotto li riporterò in sintesi. Quanto manca all’articolo – a mio avviso – è una chiara indicazione, qualcosa di più di un suggerimento, su come affrontare e risolvere queste problematiche comuni a milioni di italiani e su questo mi soffermerò nella conclusione di questa lettera.
Cosa ci racconta l’inchiesta di Altroconsumo?
Che, ad esempio, il 65% degli intervistati denuncia una scarsa partecipazione alle riunioni condominiali, il 61% denuncia (di conseguenza) la difficoltà a raggiungere le maggioranze per prendere decisioni. Il 63% dei condomini giudica le spese sostenute troppo alte e, come subito dopo, il 62% sottolineano il problema dei condomini morosi. Inoltre, circa la metà del campione pone l’attenzione sulla cattiva manutenzione dei servizi e degli impianti comuni e, più di un terzo denuncia la mancanza di trasparenza nella gestione del condominio da parte dell’amministratore. La ricerca pubblicata ci ricorda in conclusione che il 31% dei condomini hanno cambiato amministratore negli ultimi 5 anni per l’incompetenza e/o la mancanza di trasparenza del precedente.
Questi sono i problemi reali percepiti dai condomini-consumatori, ma i consumatori consapevoli quali scelte e comportamenti possono mettere in atto nella ricerca di una soluzione che migliori la loro vita?
L’articolo suggerisce di scegliere come amministratore un professionista, data la complessità del compito assegnatogli. Ricorda che l’amministratore è obbligato ad aprire un conto corrente intestato al condominio (il 15% degli intervistati dichiara che il conto corrente condominiale è intestato direttamente all’amministratore!).
Utili consigli. Bene, ma mi aspettavo di più.
Partendo dal titolo dell’articolo io invece dico, per esperienza, che “Il pianerottolo social esiste e lotta con noi!”.
Io aggiungo, da amministratore di condominio che usa Condomani.it (e che aderisce al Manifesto della Trasparenza come franchisor CondoCasa), che sommando trasparenza, competenza e innovazione oggi è possibile “far vivere il pianerottolo” tramite un social network per il condominio (www.condomani.it):
- sottoporre ai condomini i punti all’ordine del giorno dell’assemblea per sondarne l’opinione e stimolarne la partecipazione utilizzando la bacheca on-line del condominio
- rendere totalmente trasparente la gestione economica pubblicando tutte le “pezze giustificative” nella sezione “Contabilità per il condomino”, abbassando in questo modo le spese di gestione mediamente del 15%
- nelle stessa sezione, informare i condomini, su quanti soldi ci sono in quel momento nella “cassa contanti” e nel “conto corrente” condominiale
- ricordare ad ognuno le scadenze delle rate ed il relativo ammontare:
- per quanto riguarda l’importante capitolo della manutenzione, segnalare le “Richieste di Intervento” nell’apposita sezione, corredandole di immagini o altra documentazione per rendere l’amministratore più efficiente;
- avere gli “Avvisi dell’amministratore” direttamente nella propria posta elettronica e sempre disponibili sulla pagina del nostro condominio
- poter consultare tutta la documentazione, sempre e gratuitamente del condominio nella sezione “Documenti”.
Il tutto nel rispetto della normativa vigente, compresa quella sulla privacy nonchè della Riforma del Condominio che obbliga l’amministratore a dotarsi di un sito web condominiale di sì fatta maniera, qualora lo deliberi l’assemblea. Questa era, forse, la soluzione che mancava nell’articolo di Atroconsumo e forse questo il profilo professionale che ancora risulta poco presente sul nostro territorio.
Senza nulla togliere agli ordinari compiti che oggi svolgono gli amministratori di condominio, per così dire, “tradizionali”, ma aggiungendo strumenti semplici e innovativi che hanno già dimostrato dove applicati di poter trasformare un condominio in una comunità con immensi vantaggi, economici e, soprattutto, di qualità della vita.