Si sente frequentemente parlare di risparmio energetico e di incentivi per migliorare gli edifici. Ma prima di attuare qualsiasi intervento è opportuno conoscere lo stato dell’arte, ovvero “fare una fotografia” dello stato dell’edificio.
Come si può effettuare un’indagine appropriata?
La diagnosi energetica è lo strumento che risponde a queste esigenze, permettendo di individuare e analizzare le lacune energetiche presenti e conseguentemente definire, sul piano tecnico ed economico, le strategie di risparmio energetico, di ottimizzazione dei costi di gestione e di riduzione degli impatti ambientali. Consiste quindi nell’analisi dei consumi energetici dell’edificio e dei suoi impianti, per tutti gli usi finali di energia e per tutti i vettori energetici. Indica ai gestori le strategie di ottimizzazione e riduzione dei costi di gestione e orienta i proprietari nelle scelte di investimento, definendone le priorità. L’ambito di applicazione di questo strumento abbraccia ogni tipologia di edificio, indipendentemente dalla dimensione.
Da non confondere con la certificazione energetica: i due servizi hanno scopi completamente diversi e gli stessi principi per eseguire una diagnosi sono differenti rispetto a quelli per la certificazione. In particolare, la diagnosi non definisce consumi standardizzati, ma considera i reali consumi dovuti all’effettiva gestione dell’edificio-impianto.